Sul finire del febbraio 2021, BTC ha raggiunto il suo ATH (“All Time High”), arrivando a toccare quota 58.640,77 dollari per bitcoin. Ed è cosa risaputa che Bitcoin sia il motore trainante di tutte le altre criptovalute.
Non è un caso quindi che sempre più persone siano interessati in questo tipo di asset finanziario, innovativo e rivoluzionario, e ancor di più sono i trader interessati a speculare (finanziariamente parlando) e fare trading sull’avanzare di questo mercato.
Ad oggi però, esistono letteralmente migliaia di criptovalute, quindi per molti è difficile orientarsi in questo nuovo mondo digitale. Per ovviare a questo problema, è possibile informarsi correttamente su siti come Criptovalute24.com, in modo da formarsi autonomamente sul tema e rimanere costantemente aggiornati.
Ma partiamo dall’inizio cercando di rispondere alla domanda che tutti i neofiti si staranno facendo ora: ma cos’è una criptovaluta?
Cosa si intende per “criptovaluta”
Per criptovaluta si intende una valuta decentralizzata basata su una tecnologia crittografica ottimizzata in modo da assicurare il massimo della sicurezza.
La funzione primaria di queste monete digitali è quella di eseguire pagamenti online per ottenere in cambio prodotti e servizi senza avere bisogno di intermediari. Il sistema criptovalutario è basato infatti su una rete di computer sparsa in tutto il mondo ed è connesso grazie a uno schema decentralizzato di tipo P2P (“Peer to Peer”).
Essendo basato su una tecnologia completamente decentrata, nessun ente statale può controllarle, rendendo le criptovalute completamente autonome e indipendenti da politiche economiche nazionali e internazionali.
La criptovaluta storica: Bitcoin (BTC)
Satoshi Nakamato è lo pseudonimo dietro cui si nasconde il creatore (o i creatori…) di bitcoin, la criptomoneta più vecchia e che ha dato il via a tutto questo nel 2009 con il suo famoso whitepaper.
Data per spacciata innumerevoli volte e spesso tacciata di essere un mero strumento speculativo destinato a fallire, oggi sta vivendo una nuova età dell’oro, tant’è che ultimamente ha raggiunto il suo massimo storico superando la soglia di sbarramento dei 58mila dollari.
Di fatto però, la tecnologia che è alla base di BTC è relativamente obsoleta se confrontata a quella della concorrenza, e pare che il suo destino sia quello di essere considerato una riserva di valore, immune all’inflazione ma sicuramente soggetta ad altissima volatilità.
La principale concorrente: Ether (ETH)
Ether è la seconda criptovaluta per capitalizzazione sul mercato ed è nata da un’idea di Vitalik Buterin meno di dieci anni fa, nel 2013. Conosciuta spesso come Ethereum, di fatto quest’ultima è in realtà la struttura alla base della tecnologia detta DLT (Distributed Ledger Technology), il quale indica a sua volta una sorta di “database distribuito” liberamente consultabile e fruibile in quanto Open Source. Ether, invece, è l’unita di conto con cui Ethereum “ripaga” i fruitori del suo sistema.
Anche qui siamo di fronte a una rete P2P, come c’era da aspettarsi, al servizio di un sistema in grado di generare quelli che vengono definiti anche come “contratti intelligenti”.
La criptovaluta più promettente: Cardano (ADA)
Cardano è un progetto iniziato dal co-fondatore di Ethereum, Charles Hoskinson, il quale ne è anche CEO oltre che fondatore.
Nato nel 2014, Cardano si presenta come una diretta concorrente di Ethereum poiché si parla anche questa volta di una piattaforma incentrata sui contratti intelligenti,, oltre a voler sviluppare un sistema di pagamento alternativo. Non a caso, uno dei soprannomi di Cardano è proprio “Ethereum Killer“.
La sua concorrenzialità si basa sull’applicare gas fee irrisorie se paragonate a quelle esose della concorrente e su una tecnologia costantemente aggiornata e superiore alla media dei competitors. Sempre riguardo questi ultimi, vale la pena ricordare infine che mentre Bitcoin ed Ethereum stanno facendo registrare un calo della domanda dopo il boom di fine 2020/inizio 2021, Cardano ha fatto registrare una crescita del +157% nell’ultimo mese.
