Come scegliere la motosega professionale più adatta

Nella cura del verde, uno dei dispositivi più usati per tagliare rami, sfrondare cespugli e ripulire gli spazi esterni è di certo la motosega.

Ovviamente, in fase di scelta andranno a influire tutta una serie di fattori da valutare con attenzione: si va dal tipo di utilizzo dello strumento fino ad arrivare alla frequenza d’impiego, passando per le caratteristiche peculiari dell’area di cui prendersi cura. Grazie a questi parametri, si potrà individuare l’attrezzatura più adeguata alle proprie esigenze.

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Caratteristiche di base di una motosega professionale

Una motosega si presenta con un alloggiamento per il motore che ospita anche l’impugnatura e da una barra con catena che rappresenta la sezione atta a tagliare e sfrondare.

Le piccole potature richiedono modelli a batteria o al massimo elettrici, mentre per lavori più importanti e professionali occorre orientarsi senza dubbio su versioni a motore con alimentazione a scoppio. I motori a due tempi permettono di risparmiare carburante e vi sono filtri adatti per limitare le emissioni nocive in ottime percentuali.

Naturalmente, in tali casi a fare la differenza sarà la potenza, che consentirà di tagliare rami più sottili o veri e propri tronchi, senza dimenticare la tipologia di legna, se più leggera o più dura.

I dispositivi più performanti possono arrivare sino a 4 Kw, mentre la barra si può presentare più pesante e massiccia o anche leggera e allungabile. La gestione e le impugnature di tali motoseghe, ovviamente, saranno molto diverse tra loro, per garantire sempre una maneggevolezza idonea al tipo di lavoro da svolgere.

Quali fattori valutare nella scelta di una motosega elettrica

Un altro elemento importante in una motosega è rappresentato dal decompressore, che agisce nel momento in cui si attiva il dispositivo, rendendo la messa in moto semplice e sicura, eliminando gli sforzi.

Mentre si lavora, poi, è normale che il motore, specie se potente, produca delle vibrazioni anche importanti e sarà prioritario che la casa produttrice preveda anche un sistema antivibrazione idoneo. Al fine di filtrare tutti i materiali di risulta delle varie lavorazioni è necessario un filtro a rete in materiali resistenti ma anche elastici come il nylon: anche l’operazione di ripulitura ne sarà facilitata.

A livello di sicurezza, invece, diventa quasi fondamentale la presenza di un vero e proprio sistema frenante che blocca il meccanismo di barra e catena in presenza di movimenti bruschi come i contraccolpi, così da proteggere l’operatore.

La catena, che può variare molto a seconda del passo, ovvero lo spazio tra gli elementi dentati, deve essere regolarmente sostituita nel corso del tempo: il meccanismo di tensione è piuttosto semplice e intuitivo. Per cambiare la catena o anche la barra in una motosega professionale occorre posizionare prima di tutto la barra, prestando attenzione che sia correttamente inserita sia nei suoi supporti che nel perno di tensione della catena.

Le maglie stesse vanno fatte aderire alla scanalatura dedicata sull’elemento principale, ancora prima di procedere con la tensione: a questo punto, si dovrà intervenire sulla vite che opererà proprio in tal senso. Per avere la certezza che la catena sia davvero ben tesa e fissata, sarà indispensabile mettere la motosega in posizione inclinata e terminare la stretta sulla vite, fino a che non vi è più spazio tra barra e maglie.

Naturalmente, nonostante i dispositivi di ultima generazione siano studiati per limitare il più possibile l’inquinamento acustico, occorre sempre prevedere un casco di protezione e magari anche delle cuffie per le orecchie, nonché guanti da lavoro per aderire al meglio all’impugnatura durante il lavoro.

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